Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono?
Ciao a tutti, mi chiamo Debora Branda, ho 32 anni, sono canellese di nascita e crissolese di adozione e questo mi dà il privilegio di vivere tra le Langhe e il Monviso. Molti mi conoscono come “Daibi”. Daibi (黛比) è il mio nome cinese, appellativo che mi è stato attribuito al momento dell’iscrizione presso l’università 北京语言大学 di Pechino.
Le mie più grandi passioni sono la fotografia, i viaggi e l’escursionismo. Proprio grazie a questa mia passione per la fotografia, dal 2017 gestisco come Local Manager il canale Instagram @ig.asti, Official Instagramers Community del gruppo @Igworldclub, che si occupa di promuovere le bellezze del territorio tramite la diffusione di immagini e l’organizzazione di contest fotografici.
Da piccola cosa sognavi di fare?
Da piccola avevo moltissimi sogni, mi sarebbe piaciuto fare la ballerina di danza classica, la pittrice o l’esploratrice.
La prima foto che hai scattato?
Ricordo che da bambina facevo moltissimi scatti durante le gite scolastiche con le macchine fotografiche a rullino usa e getta o con la Polaroid della mia famiglia, ma le prime fotografie fatte con passione le ho scattate a Pechino, nel 2010 con una vecchia Canon compatta, è proprio lì che ho capito che non avrei più potuto smettere di scattare. Al ritorno dalla Cina ho acquistato la mia prima Reflex, una Nikon d3000 e la mia prima fotografia è stata una macro, nel mio giardino, alle gocce d’acqua sulle foglie di una rosa.
Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perché?
Sono ispirata da molti fotografi, soprattutto dalle fotografie che trovo in rete, anche se sinceramente preferisco sperimentare da sola, senza prendere troppi spunti da altri. Sono molto affascinata dalle splendide fotografie macro di Alberto Ghizzi Panizza, che guardo sempre con grande ammirazione.
Cosa non è per te la fotografia?
La fotografia non è improvvisazione e nemmeno imitazione.
Qual è la sfida di ogni scatto?
Per me ogni scatto deve essere migliore del precedente, ma soprattutto deve trasmettere un’emozione a chi lo sta guardando.
Che cos’è la curiosità?
La curiosità è la sensazione che provo ogni volta che intraprendo un nuovo viaggio e consiste nella voglia di conoscere luoghi e culture differenti dai nostri.
Chi o cosa ti piacerebbe fotografare?
Mi piacerebbe tantissimo fotografare (nuovamente) l’aurora boreale in Islanda.
Qual è il tuo prossimo progetto?
Innanzitutto migliorare le mie tecniche fotografiche per poter tornare a fotografare i paesi nordici come Norvegia e Islanda, luoghi che porto sempre nel cuore.
Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?
Il giorno che ho acquistato la prima reflex, mi sono chiusa in camera a studiare ogni pagina del manuale di istruzioni, poi ho iniziato a sperimentare nuove tecniche informandomi su libri, forum e guardando tutorial. Ho iniziato a pubblicare foto su siti web nei quali era possibile ricevere critiche e consigli, molto utili per me.
In seguito ho deciso di partecipare ad un utilissimo workshop di fotografia paesaggistica in Liguria. Per i miei 30 anni, i miei amici mi hanno regalato l’iscrizione ad un corso base di fotografia ad Asti. Grazie alla gestione del canale Instagram @ig.asti ho occasione di partecipare assiduamente a meeting fotografici in Piemonte e confrontarmi con altri fotografi.
La strada è ancora in salita, ma è una salita che affronterò sempre con grande passione.
Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?
La difficoltà che riscontro spesso è quella di riuscire a farsi notare, probabilmente dovuta anche al mio carattere, molto riservato.
Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito fotografico?
Ho avuto diverse esperienze positive e decisive. La collaborazione con alcune attività della mia zona mi ha permesso di sperimentare nuove tecniche fotografiche; le uscite fotografiche con altri fotografi e fotografi amatoriali mi hanno permesso di acquisire conoscenze in materia e di confrontarmi con persone che hanno la mia stessa passione.
Anche la partecipazione a diversi concorsi fotografici è stata molto positiva e mi ha aiutato a crescere come fotografa, a questo si è unito anche il piacere di vincere alcuni concorsi a livello locale.
Ogni viaggio mi ha permesso di migliorare la tecnica e di esercitarmi ogni volta in situazioni completamente differenti.
Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?
Secondo me ci vuole fortuna, ma la fortuna spesso va anche cercata!!
Cosa ha influenzato il tuo stile?
La sensazione che provo mentre fotografo qualcosa che mi emoziona.
Ci racconti un tuo aneddoto particolare o simpatico?
Ho sempre sognato di vedere l’aurora boreale, così lo scorso anno sono partita per un viaggio di 5 giorni in Islanda, organizzato da me in ogni aspetto. Sapevo che andare in Islanda non mi avrebbe garantito di vedere l’aurora, ma il periodo era perfetto, il clima anche, era inoltre il mio compleanno quindi non mi restava che sperare di ammirarla. Avevo scelto di soggiornare per una sola notte nei pressi della laguna glaciale di Jökulsárlón, proprio con la speranza di vederla. Era l’ora blu, avevo appena raggiunto la struttura, decisi di alzare gli occhi al cielo pensando che in fondo, anche se era presto, avrei potuto scorgere qualcosa di interessante. Ebbene sì! Davanti ai miei occhi il cielo si stava timidamente tingendo di verde. Il mio cuore batteva a mille!
Presi la mia attrezzatura fotografica, mi posizionai nel parcheggio del luogo in cui soggiornavo e invece di iniziare a scattare, iniziai a piangere dall’emozione, più la ammiravo, più piangevo. Fortunatamente l’aurora fu clemente con me e durò un’oretta, consentendomi di portare a casa qualche scatto.
Per questo motivo desidero tanto tornare in quel luogo. Vorrei provare a fotografare nuovamente quello spettacolo della natura, cercando di emozionarmi un po’ meno! 😀
Potete visionare altri miei scatti qui:
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