Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 267° edizione , oggi intervistiamo il fotografo Giorgio Lapini, buona lettura.
Ciao mi chiamo Lapini Giorgio ho 39 anni sono di Pistoia.
Mi diletto nella fotografia ,passione coltivata da circa 15 anni.
Da piccolo cosa sognavi di fare?
I sogni da piccolo sono molti, dal calciatore al ciclista, al fantino ecc. ma poi c’è la realtà e c’è da lavorare.
La prima foto che hai scattato?
Sinceramente non ricordo però posso dire che per la mia cresima mia zia avrebbe voluto regalarmi un orologio e io ho preteso una polaroid. Quindi credo di essere stato giovane.
Quali sono i fotografi a cui ti ispiri?
Mi piacciono molto i paesaggi di Franco Fontana, ma sui social c’è veramente l’imbarazzo della scelta per trovare ispirazione. Seguo molti fotografi mi piace vedere i loro lavori e cercare di capire come lavorano per affinare sempre più la mia tecnica.
Cosa non è per te la fotografia ?
La fotografia per me è una terapia, una cosa che mi fa stare bene, quando ho qualche problema, prendo la reflex esco e mi rilasso. La fotografia non dovrebbe essere banale o scontata, bisogna scattare sempre con il cuore, perché puoi anche una reflex da 10.000 ma se non c’è il cuore vale poco…
Qual e` la sfida di ogni scatto?
La sfida è cercare di incuriosire e sorprendere chi guarda le mie foto, cercando di trovare composizioni particolari e creare immagini che emozionano.
Che cos’è la curiosità?
La curiosità in fotografia è molto importante perché un fotografo curioso non si limita a fare solo una tipologia di fotografia (paesaggio,ritratto,naturalistico,ecc..), ma cerca sempre nuove immagini e la curiosità insieme alla creatività può far spaziare un fotografo senza limitazioni.
Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?
Bella domanda… Mi piacerebbe molto fotografare i fiordi norvegesi per esempio.
Chissà un giorno magari ci farò un viaggetto . Comunque amo fotografare le montagne, sulle dolomiti c’è veramente dei paesaggi mozzafiato. Ogni anno in estate ci faccio un viaggio con la famiglia.
Qual e` il tuo prossimo progetto?
Mi piacerebbe diventare un vero fotografo ma c’è molto da studiare, imparare e molta gavetta da fare.
È un mondo che mi appassiona molto ma so che è difficoltoso. Impegno e sacrificio ce ne metto molto, vedremo…
Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?
Oltre ai costi e al tempo dedicato allo studio sia della fase di scatto che quella della post produzione. Il tempo dedicato a fare le foto che è molto, soprattutto nel fine settimana. Non è il mio lavoro quindi per ora grandi tappe non ne ho dovute affrontare, facendo un altro lavoro stabilmente.
Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?
Difficoltà non ho incontrate, sto facendo un percorso di crescita pian piano,in futuro vedremo se rimarrà solo una fantastica passione o diventerà qualcos’altro.
Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito fotografico?
Credo che le prime cerimonie siano state importanti. Ma spero che ancora dovranno arrivare le esperienze decisive.
Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?
L’attenzione! Perché essere attento e concentrato ti da la possibilità di cogliere l’istante.
Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?
Cerco sempre di essere socievole e di dare serenità alle persone che fotografo, cercando di scherzare per metterle a proprio agio. Semplicità e umiltà.
Cosa ha influenzato il tuo stile?
Sinceramente non credo di avere uno stile preciso, cerco sempre di interpretare al meglio le scene che mi trovo davanti che sia una cerimonia ,un paesaggio, un ritratto,ecc..
Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare ?
Problemi ci sono come in tutti i mestieri, bisogna sempre cercare di dare il meglio.
Ci racconti un tuo aneddoto particolare o simpatico?
Ad un 50esimo di matrimonio agli sposini si è fermata una vecchia bianchina, mi hanno chiamato al cellulare per andare giù con altre persone a spingere… alla fine sono ripartiti ed è finito tutto bene