Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 274° edizione , oggi intervistiamo il fotografo Nicola Virzì, buona lettura.
Mi chiamo Nicola Virzì, sono un fotografo che vive a Bologna e lavora a Roma alla Camera dei Deputati, ho 51 anni sono sposato ed ho 2 figli, amo la fotografia.
Da piccolo cosa sognavi di fare?
Il mio sogno da piccolo era quello di fare il pilota di F1
La prima foto che hai scattato?
Secoli fa, con una vecchia Yaschica FX 3 Super 2000, in Sicilia durante le prime vacanze da solo con la mia ragazza, adesso mia moglie… era il 1988
Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perchè?
Amo follemente Fontana, Elliott Erwitt, Steve McCurry, Salgado.
Cosa non è per te la fotografia?
Secondo me la fotografia non è banale, mai, la foto più semplice la meno costruita spesso racconta tantissimo di quello che un fotografo ha visto in quel momento.
Qual è la sfida di ogni scatto?
Riuscire a trasmettere a chi vedrà la tua foto la stessa emozione che tu per primo hai provato durante lo scatto.
Che cos’e` la curiosità?
Tutto, la curiosità di esplorare nuovi confini, nuove inquadrature, nuove luci, spingerti oltre le ombre il colore, la curiosità in fotografia è essenziale.
Chi o cosa ti piacerebbe fotografare?
Per lavoro faccio ritratti, eventi e manifestazioni, per hobby street, paesaggi , notturne, vorrei fotografare realtà lontane dall’Italia, volti di altre etnie, atmosfere diverse, Africa, India, Giappone.
Qual e` il tuo prossimo progetto?
Per il momento sono immerso fino al collo nella fotografia politica, è il mio lavoro e la mia fonte di guadagno, mi affascino i paesi medio orientali, i suoi colori e le sue usanze, se avessi la possibilità andrei li.
Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?
Sono stato per anni un video-maker, ma ho sempre fatto foto per hobby, poi durante l’ultima campagna elettorale delle politiche, mi sono dedicato esclusivamente alla fotografia e l’ho fatta diventare la mia professione, per fare bene devi dedicarti anima e corpo al tuo lavoro, io lo faccio ogni giorno.
Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?
Poche, ho sempre ricevuto apprezzamenti per il mio lavoro, per la mia dedizione. Studio sempre e cerco di tenermi aggiornato su tutto, sono alla continua ricerca della bellezza e questo mi porta a fotografare sempre senza sosta.
Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito fotografico?
Ho fatto foto che hanno raggiunto migliaia di persone attraverso i social, sia foto politiche che di vita quotidiana, penso che in questo senso i social siano stati fondamentali.
Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?
Tanta pazienza e avere ben chiaro quello che vorresti fotografare.
Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?
Cerco sempre sintonia, se faccio un ritratto cerco sempre di mettere a loro agio le persone, faccio vedere loro gli scatti e cerco di farli rilassare ed essere più naturali possibile.
Cosa ha influenzato il tuo stile?
Penso che un fotografo debba avere il suo stile a prescindere dalle critiche, deve essere se stesso.
Ci racconti un tuo aneddoto particolare o simpatico?
Una volta mi trovavo in piazza Navona per fare un po’ di street con la Canon con una delle ottiche che preferisco (il tele 28-300), si avvicinò una ragazza e mi chiese se le potevo scattare una foto con il suo cellulare, gliela feci, lei mi chiese come mi chiamavo e come mi poteva trovare sui social. Le chiesi come mai voleva sapere il mio nome, mi disse che mi aveva osservato mentre scattavo e aveva capito quanto amassi la fotografia e mi disse: “un giorno potresti essere famoso e nel caso potrò dire di avere una foto scattata da te”.
Nicola Virzì
(Nikilnero)
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