Bentornati a “Racconti Fotografici” . Eccoci alla 305° edizione: oggi intervistiamo la fotografa Stefania Benedetti, buona lettura.
Buongiorno a tutti sono Stefania, nata a Tarquinia, cresciuta a Canino e dopo tanti spostamenti in giro per il mondo da 15 anni abito a Trieste; ho una laurea in biologia e una passione fin da piccola per la fotografia
Da piccolo cosa sognavi di fare?
Volevo fare tantissime cose, tutte poco tranquille, tra cui la pilota di Formula 1
La prima foto che hai scattato?
Una fotografia di paesaggio: il golfo di Gaeta e il Circeo da Sperlonga, ero alle elementari e avevo per la prima volta una Canon tutta mia. Subito dopo tanti ritratti alle amichette dell’epoca, e tanti ricordi di viaggi
Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perché ?
Non ho nomi a cui ispirarmi, guardo sempre con interesse le foto sia di professionisti che amatori e cerco di trarre insegnamenti da tutti
Cosa non è per te la fotografia ?
Non è scattare qualcosa solo perché lo fanno tutti; fotografia è trasmettere noi stessi
Qual e` la sfida di ogni scatto?
Far provare a chi vede le tue foto le stesse emozioni che hai provato tu durante lo scatto
Che cos’è la curiosità?
La curiosità è il motore per crescere in ogni campo, fotografia compresa
Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?
Il mio più grande desiderio sarebbe scattare in Lapponia
Qual e` il tuo prossimo progetto?
Dopo aver inaugurato il mio piccolo studio mi sono venuti in mente tanti piccoli progetti fotografici in cui cimentarmi, ma il progetto più grande è una mostra che causa Covid sto rimandando dalla primavera 2020
Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?
Sono partita seguendo i passi del fratello di mio padre, grande appassionato di fotografia. Lui e i suoi scatti sono la memoria storica della nostra famiglia. Poi ho seguito la mia strada concentrandomi sulla natura e su tutto ciò che mi suscita emozioni
Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?
Non ho trovato particolari difficoltà, a volte ho trovato un po’ di ritrosia nel condividere informazioni sugli scatti
Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito fotografico?
Per anni ho collaborato in qualità di fotografa con il comune di Trieste, curandone il profilo instagram, scattando per manifesti delle iniziative della pubblica amministrazione, e raccontando non solo la vita quotidiana della città ma anche eventi e la realtà dei tanti musei presenti; sicuramente questa esperienza mi ha aiutato nell’essere più veloce nel cogliere l’attimo, ma anche ha allenato il mio occhio a cogliere quei dettagli essenziali per la narrazione fotografica
Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?
Sicuramente è necessario avere le basi della fotografia, importantissimo è anche conoscere bene la propria macchina fotografica e gli obiettivi
Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?
Complicità e divertimento, se ci sono entrambi pose e espressioni saranno naturali e le foto non sembreranno un artefatto
Cosa ha influenzato il tuo stile?
Le esperienze che ci porta a vivere la vita inevitabilmente modificano il nostro essere, questo secondo me si riflette anche nello stile fotografico, che è in perenne cambiamento come lo siamo tutti noi
Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare ?
Senza dubbio far capire quanto studio, ricerca e attrezzatura c’è dietro ogni scatto; una foto scattata con una reflex ha dietro molto di più rispetto a una semplice foto da smartphone
Ci racconti un tuo aneddoto particolare o simpatico?
Di aneddoti divertenti ce ne un bel po’, quello che mi fa più sorridere è il ricordo di una cavalla alle scuderie di Lipizza che apriva la bocca come per fare un sorriso ogni volta che puntavo l’obiettivo verso di lei. E’ finita che avevo le lacrime agli occhi per le risate
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