Cari Lettori, Alessandro Bergamini ci regala la “sua fotografia” nella nona edizione di “Racconti Fotografici”. Immagini molto toccanti scattate in giro per il mondo , il suo stile fotografico ci ha colpito molto e ha ricevuto una grande attenzione da parte di tutto il pubblico di appassionati sulla rete. Buona Lettura.
Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono ?
Ciao a tutti, ho 29 anni e vivo in emilia precisamente a Finale Emilia in provincia di Modena.
Ho diverse passioni, ma quelle dominanti sono il basket, i viaggi e la fotografia.
Da piccolo cosa sognavi di fare?
Da piccolo sognavo di diventare un giocatore dell NBA, un po ci spero ancora, sono ancora molto giovane 🙂 🙂
Un altro mio sogno era fare il giro del mondo.
La prima foto che hai scattato?
Ho iniziato a fotografare 3 anni fa, mio padre mi regalò una reflex ed ero in partenza per l india.. voleva che tornassi con qualche documento da mostrargli. Le prime foto sono state fatte in aeroporto al mio compagno di viaggio (poverino) per testare la macchina nuova. Ricordo che si apriva sempre il flash, non capivo. Ho ovviato bloccandolo con del nastro isolante.
Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perchè ?
Non ho fotografi particolari a cui mi ispiro. Quello che stimo e apprezzo maggiormente è olivier follmi è un fotografo di viaggio come me, e la sua fotografie per me è arte pure, poesia.
Qual è la sfida di ogni scatto?
Le sfide sono diverse. La prima è sicuramente riuscire a mettere a proprio agio il soggetto fotografato, e anche io devo essere a mio agio.
Con il tempo mi sono fissato molto sulla luce, riuscire a trovare la luce giusta non è facile. Ora sono molto schizzinoso, se non c è la luce giusta non scatto.
Che cos’è la curiosità?
La curiosità per me è conoscere culture diverse, nuovi orizzonti, nuove religioni. Le persone non curiose sono per me persone morte. E’ la curiosità che mi da l’energia per affrontare i miei viaggi.
Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?
Mi piacerebbe fotografare tutti i popoli che vivono ai confini del mondo, tribù in via d’estinzione, etnie particolari.. questi sono i soggetti che preferisco.
Qual è il tuo prossimo progetto?
A giorni partirò per un meraviglioso viaggio nello Zanskar, che è una regione Himalayana indiana. Si tratta di un viaggio fotografico molto avventuriero in compagnia di clienti fotografi che partecipano ai viaggi organizzati da me. Sono viaggi molto impegnativi privi di comodità e come ho già detto avventurieri. In questo viaggio si dormirà e ci si ciberà a casa delle popolazioni locali, tutte cose indispensabili per portare a casa scatti indimenticabili.
Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?
Non ho dovuto attraversare particolari tappe. Sin da giovanissimo, anzichè andare in vacanza con gli amici, partivo e facevo viaggi molto particolari in paesi molto lontani e da li mi si è aperto il mondo. E’ come una droga. Un’altra tappa è stata quella di fare lo sforzo economico di acquistare un attrezzatura fotografica professionale, inizialmente spendere così tanti soldi per fare semplici fotografie sembra una pazzia.
Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?
Devo dire che non ho mai incontrato particolari difficoltà, non ho mai forzato le cose, non ho mai avuto particolari ambizioni o aspettative, tutto è venuto da se. Per me la fotografia è e deve rimanere un divertimento.
Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito fotografico?
Sicuramente quella di vincere alcuni concorsi importanti, l ultimo è stato essere tra i vincitori del concorso National Geographic 2016. recentemente una mia foto è stata la copertina di una rivista prestigiosissima nel settore fotografia e ho avuto la possibilità di esporre alcune mie fotografie al Mia Fair di Milano.
Diciamo che avere premi pubblicazioni e consensi è molto importante per essere consolidati e credibili come fotografi.
Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?
La prima risposta che mi viene in mente è avere molta fortuna. Penso che nel mio genere molto dipende della fortuna e la voglia di essere nel posto giusto al momento giusto. Forse il segreto è non posare mai la fotocamera, mai metterla nello zaino perchè non saprai mai quando arriva il momento giusto.. lo scatto che giustifica il viaggio.
Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuole ritrarre?
Prima di scattare chiedo sempre il permesso e scatto solo se la persona davanti a me è perfettamente d’accordo ad essere ritratta. Instauro quasi un rapporto di amicizia, di complicità. Insieme dobbiamo arrivare ad uno scatto che piaccia ad entrambi. e dopo ci beviamo un thè insieme o un piatto di riso.
Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare ?
Non ho mai riscontrato alcun problema, spesso i miei viaggi combaciano con popoli che adorano essere fotografati e fotografare. mi è capitato spessissimo di essere fotografato con ogni mezzo dagli abitanti del luogo. Viaggiare e fotografare è un binomio bellissimo e ti permettere di entrare in simbiosi con gli abitanti del luogo, si ha molto più contatto e si entra in sintonia. Chi fotografa viaggia 2 volte.
Un consiglio che do a tutti è quello di viaggiare, viaggiare e conoscere.. con gli anni mi sono accorto che chi non viaggia ha tantissime certezze e spesso giudica tutto e tutti, mentre chi viaggia non ha certezze, solo tanti punti di domanda in più.
un caro saluto
Alessandro Bergamini
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