Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono ?
Mi presento, mi chiamo Vincenzo Mistretta ho 35 anni, sono nato in Sicilia a Castelvetrano, ma vivo da qualche anno in provincia di Pavia. Sono un lombardo di adozione, il lavoro mi ha condotto qui e l’amore ha fatto si che io ci rimanessi.
Lontano dagli obiettivi fotografici, lavoro in ferrovia…sono un capotreno. Vi chiederete.. come mai un capotreno ami così tanto la fotografia. La risposta è semplice, il viaggio e la scoperta sono la mia passione, unito al fascino che provo nel carpire gli sguardi dei viaggianti seppur fugaci.
Da piccolo cosa sognavi di fare?
Da piccolo sognavo fare il meccanico, ero una peste, almeno così dicono. Montavo e rimontavo i giochi, ricercavo sin da piccolo la precisione, così come la ricerco nella fotografia, cogliere il momento giusto al posto giusto.
La prima foto che hai scattato?
La prima foto che ho scattato, son sincero, era davvero brutta. Ancora inesperto, ero in vacanza con la mia famiglia e allora così per gioco ho iniziato a scattare le mie prime foto.
Cosa non è per te la fotografia ?
Cosa non è per me la fotografia?! Bella domanda. Tutto ciò che non trasmette emozioni , incapacità di comunicare attraverso l’arte visiva un sentimento, un ricordo un contesto storico ecc…
Invece la fotografia è l’attimo in cui l’immagine prende vita, è colui che riesce ad interpretare e a cogliere determinati momenti, che riesce ad osservare la realtà intorno a sè, ad anticipare il momento, a filtrare gli elementi necessari cogliendo l’essenza attraverso la propria sensibilità, la propria visione delle cose.
Qual e` la sfida di ogni scatto?
La sfida di ogni scatto è quello di non cadere cadere nel banale, ma stupirsi e meravigliarsi ogni volta .
Che cos’e` la curiosita`?
La curiosità è tutto nella fotografia, per quanto mi riguarda. Senza curiosità,,, non avrei alcuno stimolo nel fotografare. Mi son spinto oltre il confine, ho conosciuto nuovi luoghi e immortalato l’ignoto.
Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?
L’emozione più grande è stata aver fotografato il volto di una bambina filippina, il suo sguardo raccontava tutto, più di mille parole di un libro di storia.
Qual e` il tuo prossimo progetto?
Il mio prossimo progetto è ancora da definire, al momento non vi posso svelare nulla…ma spero di stupirvi non appena ve lo mostrerò.
Mi piacerebbe fotografare nuovi volti magari in posti ancora a me sconosciuti.
Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?
Il fotografo che sono oggi è frutto di una passione coltivata giorno per giorno, che ha avuto inizio da un corso di fotografia ma che è continuata nel tempo a suon di scatti.
Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perchè ?
I miei fotografi guida sono :Steve Mcurry, Bruno Barbey, Robert Capa, Elliott Erwitt, ma potrei citarne anche altri meno conosciuti, il è traggo ispirazione da tutte quelle immagini che mi colpiscono e per qualche elemento particolare rimangono impresse nella mia memoria.
Ma le immagini che veramente mi affascinano più di altre sono i ritratti, forse il genere più difficile, perchè il mio obiettivo è quello di immortalare e regalare un emozione alle persone che rivedranno quell’immagine, catturare un momento unico ed irripetibile e svelare la parte più intima e nascosta delle persone.
Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?
Con i miei soggetti cerco di instaurare un rapporto di fiducia e amicizia, cercando di creare un’empatia per riuscire a cogliere l’essenza e le emozioni più nascoste traducendole nel linguaggio della fotografia.
Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare ?
Il maggior problema che riscontro, oltre i vari discorsi tecnici e un tempo a disposizione limitato, è proprio quello di catturare le vere emozioni personali, che, si sa, ognuno di noi cerca di tenere custodite in un angolo ben nascosto.
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