Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 146° edizione , oggi intervistiamo il fotografo Alessio Eleuteri, buona lettura.
Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono ?
Mi chiamo Alessio, sono di Roma e ho 39 anni, ho iniziato ad avvicinarmi alla fotografia circa 3 anni fa ma con piu passione circa 6 o 7 mesi dopo, vivo la fotografia come passione non è il mio lavoro, nella vita reale sono un semplice consigliere di vendita, amo qualsiasi forma d’arte ed espressione comunicativa ma nella fotografia ho trovato il mio piccolo mondo
Da piccolo cosa sognavi di fare?
Come tutti i bambini ero molto influenzato dal momento, una volta pompiere, una volta dottore, un’altra ancora pilota, ma sicuramente ho sempre subito il fascino della creatività senza però mai approfondirla davvero.
La prima foto che hai scattato?
La prima foto scattata sinceramente non la ricordo, ma ricordo bene la prima foto fatta che mi ha fatto scoprire che dietro la fotografia c’era un mondo e che questo mondo mi piaceva molto, si trattava di un light painting improvvisato a casa, con maglietta nera come sfondo e un libro ed una rosa come soggetti, in quel momento mi resi conto che dietro la fotografia ci poteva essere un mio modo di raccontarmi e da li in poi è stato amore vero
Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perchè ?
Non ci sono fotografi in particolare ai quali mi ispiro, ce ne sono tanti che ammiro e che seguo con molto piacere, sia del panorama nazionale che internazionale, cerco nel mio piccolo di trarre ispirazione un po da ogni forma d’arte non solo dalla fotografia, molto spesso è la pittura che la fa da padrona.
Cosa non è per te la fotografia ?
Non c’è una non fotografia per me, rispetto ogni forma, ognuno la vive come meglio crede e come più gli piace, ma per me essendo una forma di comunicazione visiva prediligo la fotografia basata su questi aspetti, piuttosto che su un’estetica fine a se stessa. Non mi sono mai posto la domanda della post produzione è poca o è troppa, reale o non reale, se serve a veicolare il messaggio e funziona non ho mai posto limiti a questi aspetti, naturalmente purche fatta con i giusti criteri
Qual e` la sfida di ogni scatto?
Cercare di comunicare e trovare il coraggio di mettere una parte di me nello scatto
Che cos’e` la curiosita`?
La curiosità e quella cosa che ti spinge ad andare sempre oltre i tuoi limiti, a non smettere mai di studiare e imparare, a provare soluzioni diverse, uscire dagli schemi e perché no sbagliare anche.
Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?
Mi piacerebbe fare una serie di autoritratti introspettivi
Qual e` il tuo prossimo progetto?
Questo non posso dirvelo è ancora work in progress, spero solo di riuscire a realizzarlo cosi come lo sto immaginando
Quali tappe e difficoltà hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?
Essendo un autodidatta lungo tutto il mio percorso le tappe sono state, dall’amore incondizionato al rifiuto, le notti passate insonni a studiare e fare esperimenti, studiare la luce, i programmi e le tecniche di post produzione, ogni giorno è stata ed è una sfida con me stesso per non arrendermi e cercare di aggiungere un piccolo passo in avanti, cercare di colmare le lacune consapevole di avere ancora un mondo da apprendere e che non smetterò mai di avere la voglia e la curiosità di imparare cose nuove
Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito fotografico?
Le esperienze più importanti sono state alcune conoscenze fatte grazie alla fotografia che si sono trasformate poi in splendide amicizie e che mi hanno aiutato tanto nella crescita personale e fotografica mettendomi a disposizione la loro esperienza ed un confronto continuo e costruttivo.
Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?
Credo sia importante saper osservare anche oltre ciò che abbiamo davanti, cambiare prospettiva e non aver fretta
Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?
Il rispetto e l’educazione in primis su tutto, poi mi piace sempre cercare di coinvolgere la persona sia prima che durante lo shooting, ho imparato che dalla condivisione a volte nascono delle idee migliori e aiuta tutti a sentirsi partecipi di ciò che si sta realizzando
Cosa ha influenzato il tuo stile?
Sicuramente il mio passato a livello personale e la passione per l’arte in generale
Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare ?
Ce ne sono parecchi, forse quelli che maggiormente riscontro sono l’insicurezza personale, l’autocritica verso me stesso e lo sviluppo dell’idea da eseguire che richiede sempre molto tempo, mentre dal punto di vista prettamente pratico sono le location, l’outfit e gli accessori.
Ci racconti un tuo aneddoto particolare o simpatico?
Ad oggi non ho ancora avuto aneddoti particolarmente stravaganti, simpatici o altro, ho sempre avuto shooting relativamente normali, l’unico aneddoto che mi viene in mente è che quando iniziai ad avvicinarmi alla fotografia odiavo i ritratti, il limite delle mie conoscenze fotografiche mi spingeva a pensare al ritratto fotografico solo come forma di espressione estetica della persona, poi con lo studio e l’osservazione ho capito che mi sbagliavo alla grande e ad oggi è la fotografia che amo e che sento più vicina a me.