Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 202° edizione , oggi intervistiamo il fotografo Pietro Tuccio, buona lettura.
Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono ?
Mi chiamo Pietro Tuccio, ho 51 anni e vivo a Lampedusa. Sono un fotografo amatoriale e questa mia grande passione si è sviluppata completamente da autodidatta.
La mia prima macchina fotografica la acquistai nel 1993 prima di partire per un viaggio in Egitto; era una Canon EOS 1000 analogica.. ancora non sapevo quanto mi piacesse fotografare.. L’ho capito solo nel 2012! Meglio tardi che mai!
Da piccolo cosa sognavi di fare?
Mi piace molto La musica, quindi sicuramente il ballerino oppure il musicista. La vita poi si sa.. è imprevedibile!
La prima foto che hai scattato?
Non ricordo quale sia stato il mio primo scatto, ma sicuramente nella categoria paesaggistica che è il mio forte ed è quello per cui sono più portato.
Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perché ?
Maurizio Pignotti e Alberto Ghizzi Panizza sono tra i miei preferiti per i loro stili e le composizioni, generalmente però non mi ispiro a nessuno perché mi piace ricercare nella fotografia la mia unicità.
Cosa non è per te la fotografia ?
Un insieme di elementi sconnessi fra loro che non mi consentono di vedere l’anima di chi scatta.
Qual e` la sfida di ogni scatto?
Cercare di migliorarsi sempre. Sono molto critico e puntiglioso sui miei lavori più che quelli di altri. La sfida è lavorare su me stesso e i miei scatti affinché domani sia mille volte meglio.
Che cos’e` la curiosita`?
Curiosità è crescita e guardare sempre oltre ciò che si sta effettivamente guardando. “L’essenziale è invisibile agli occhi” diceva qualcuno..
Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?
Gli Squali balena under/over-water in Papua Nuova Guinea. Prima dell’emergenza sanitaria Covid-19 stavo organizzando un viaggio con la mia fidanzata, ma per il momento l’ho dovuto accantonare.. non vedo l’ora di poter ricominciare a progettarlo e realizzare questo sogno che coltivo da tempo.
Qual e` il tuo prossimo progetto?
Mi piacerebbe molto riuscire a fare della fotografia un lavoro unico e continuativo, sfruttando il web il più possibile non solo per le visualizzazioni. Aprendo un mio sito internet e magari creando qualche gadget personalizzato con stampe particolari dei miei scatti, da proporre in una sezione e-commerce.
Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?
Non posso dire che ci siano state delle vere e proprie tappe. In quanto autodidatta ho potuto sviluppare le mie capacità secondo i miei tempi e i miei desideri del momento.
Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?
Sicuramente lo studio e il perfezionamento tecnico. Non ho partecipato a corsi di livello perché non ho mai avuto molto tempo a disposizione, quindi il percorso è stato molto in salita. Ad oggi posso ritenermi soddisfatto anche se per me è importantissimo non sentirmi mai arrivato, non si finisce mai di imparare!
Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito fotografico?
Nell’estate del 2018 è stata organizzata un’esposizione fotografica a Lampedusa, dove risiedo dalla nascita.
Per tutta la stagione estiva sono stati esposti i miei scatti riguardanti l’isola ed è stato per me un grande orgoglio perché sia turisti che compaesani hanno potuto apprezzare i miei lavori.
Sempre a Lampedusa, nel 2014, ho partecipato e vinto un workshop fotografico dal tema “ritratti e paesaggi”, una bellissima esperienza anche se solo a livello locale.
Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?
Avere un buon occhio critico e perché no.. anche tanto fattore “C”!
Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?
Ad oggi non ho mai fotografato persone che non conosco, ma solo quelle con le quali mi sento libero e a mio agio.
Mi capita invece di immortalare soggetti in scatti street e quello che instauro con loro è semplicemente un feeling istintivo; mi colpisce in quel’istante a livello puramente visivo qualche loro particolare fisico, espressivo o un’azione che stanno svolgendo.
Cosa ha influenzato il tuo stile?
Senza dubbio l’ambiente in cui vivo.
A Lampedusa i colori della terra e del mare si incontrano in paesaggi meravigliosi.
I miei scatti relativi a “ I Due Mondi” (come mi piace chiamarli perché raffigurano il mondo sopra e sott’acqua in un unico scatto) restano il mio forte e quelli di cui vado più fiero.
Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare?
Vivendo su un’isola i soggetti, gli scorci, i paesaggi sono ad un certo punto limitati. Quindi a volte la fantasia scarseggia e questo un po’ mi penalizza. In secondo luogo Al giorno d’oggi, dove basta uno smartphone per immortalare un attimo, far apprezzare la vera fotografia di un tempo è sempre più difficile.
Ci racconti un tuo aneddoto particolare o simpatico?
Un giorno d’estate, mentre fotografavo “I due mondi” all’Isola dei Conigli di Lampedusa, i pesci mi seguivano ovunque.. ero letteralmente circondato.
Una Turista mi guardava molto incuriosita e mi chiese: “ma come mai i pesci la seguono così?”
Ed io le risposi che non stavano seguendo me ma lo scafandro e la fotocamera perché erano abituati a farmi da modelli 😉