“Racconti Fotografici” Numero 22: intervista a Fiorenzo Rosa

Cari Lettori, eccoci alla 22° edizione di “Racconti Fotografici”. Questa edizione è dedicata a Fiorenzo Rosa, che ci racconta la sua fotografia attraverso parole e immagini. Buona Lettura

Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono ?

Mi chiamo Fiorenzo Rosa e ho 45 anni… non faccio di professione il fotografo, anche se negli ultimi mesi ho provato a pensarmi come tale… chissà!

Vivo a Celle Ligure, in provincia di Savona, dove sono sposato con Chiara; di origine sono di Calice Ligure, sempre in provincia di Savona.

 

Da piccolo cosa sognavi di fare?

Ho sempre amato la fotografia, ma ahimè non ho mai  approfondito questa mia passione.

A dire il vero, da piccolo ho sempre avuto un po’ la “paura” di crescere… non tanto per il voler rimanere bambino, ma piuttosto per le responsabilità che percepivo avevessero i “grandi”…

 

La prima foto che hai scattato?

Nella mia famiglia è sempre esistita una “macchina fotografica” analogica. Di quelle che probabilmente tutte le famiglie avevano. Non avevamo una reflex. Ma mi ricordo che già a sei/sette anni papà me la lasciava usare per far qualche foto e nello sviluppo (allora non esisteva ancora il digitale)  dicevano che ero stato bravo a “tenere ferma la mano”… chissà… magari era un piccolo presagio…

 

Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perchè ?

Per ispirarsi bisognerebbe avere un “genere” al quale essere legati. Questo è il mio “tallone d’Achille” o forse il mio punto di forza… non so. Vero è che non ho un genere al quale sono particolarmente legato e questo mi permette di spaziare nella fotografia a 360 gradi.

Se dovessi fare dei nomi sicuramente fare quelli di Steve McCurry e Sebastiao Salgado (per citarne due tra i più famosi) ma la mia voglia di crescere è aperta a tutti coloro che possono darmi qualcosa. Tra i fotografi italiani ho avuto il piacere di conoscere Massimo Della Latta e devo dire che è davvero una persona strepitosa; mi piace poi moltissimo anche Edmondo Senatore, altro grande interprete della fotografia in Italia, secondo il mio punto di vista.

Ultimamente, proprio perché mi sto avvicinando ad un genere che mi sta “prendendo”, devo dire di essermi “innamorato” anche di Lee Jeffries un grande interprete dei ritratto street.

 

Cosa non è per te la fotografia ?

Domanda strana, forse per me, che ribalterei in “cosa è per me la fotografia”.

Per me la fotografia è tutto ciò che l’occhio esterno e “interno” può vedere. Per occhio esterno intendo ovviamente le cornee vere e proprie, per “occhio interno” intendo il cuore. Il mio sito personale si apre con questa frase: “La fotografia, per me,  è uno sguardo sul mondo che ci circonda nella consapevolezza che nulla va dato per scontato e che tutto è dono! Fotografare vuol dire sintonizzare l’occhio, il cuore e l’anima in uno stesso istante e in quell’istante sentirsi tutt’uno con il creato!”. Credo che qui sia espresso tutto ciò che penso.

 

Quindi per te l’elaborazione digitale è concessa?

Ma… guarda… io penso che nella fotografia moderna, la fotografia digitale sia addirittura “necessaria” l’elaborazione della foto. Non possiamo, secondo me, continuare a paragonare la fotografia digitale a quella analogica. Sono due mondi completamente diversi (e qui so di scatenare l’ira di molti).

Il migliorare una foto digitalmente credo sia un’opportunità che se avesse avuto anche Bresson  ne avrebbe goduto! Certo come in tutte le cose c’è un limite, anche se secondo me può anche essere infranto. Io comunque ho un parametro che condivido anche con altri amici fotografi ed è questo: una foto è bella quando mi emoziona e non mi interessa come è stata fatta o come è stata elaborata! E’ anche per questo che mi trovo a disagio con tutti quelli (anche in certi concorsi) che chiedono il RAW… non credo sia un approccio giusto. Ovviamente questo è il mio pensiero…

 

Qual e` la sfida di ogni scatto?

La sfida di ogni scatto è emozionarmi emozionando!

 

Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?

Anche se prima ho detto di non avere un genere preciso, ultimamente mi sto appassionando seriamente al ritratto. Ma non al solito, bensì a quello “di strada”. Mi piacciono i visi che trasmettono emozioni, che facciano vedere “la vita” che portano scritta nelle rughe e negli occhi; a volte felice, a volte triste.

Quindi immagino  avrai un  progetto? 

Sì… il progetto che avrei in mente è quello di andare nelle città e avvicinarmi a quelle persone che hanno deciso, o son state costrette dalla vita, a vivere all’aria aperta e fotografarli provando a trascorre qualche po’ del mio tempo con loro.

Unito a questo, però, ho anche un altro progetto un pochino ambizioso che, insieme all’amico fotografo Matteo Musetti, stiamo pensando, ma di questo non posso ancora parlarne…

 

Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?

Prima di tutto non sono nessuno e quindi la domanda è bella che decaduta, se intendi “quale è stato il mio percorso fino ad oggi “ posso dirti che è stato altalenante e che se oggi mi dedico di più alla fotografia e rischia di diventare parte attiva della mia vita lo devo a due realtà: la prima è mia moglie che da quando ci siamo conosciuti (2007) non smette di incentivarmi a fare sempre meglio e mi sprona a fare lasciandomi tutto lo spazio necessario per questo hobby; la seconda è l’aver incontrato amici con la stessa passione, uno su tutti l’ho già nominato prima (Matteo Musetti) con il quale mi confronto e a vicenda ci sproniamo a fare sempre meglio andando a Mostre, leggendo libri e partecipando, perché no, a concorsi.

 

Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto? 

La pazienza… quella che io non ho particolarmente… ma che con fatica sto cercando di coltivare!!

 

Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?

Se si tratta di un soggetto di natura cerco di entrare in quell’attimo che sto vivendo (es. un’alba, un tramonto, una cascata) se si tratta di una persona cerco di sorriderle prima di tutto e poi di farla sentire a suo agio.

 

Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare ?

Non posso dire di riscontrare problemi veri e propri… quello che riscontro è che il digitale ha fatto sì che chiunque possa fotografare e che ognuno può avvicinarsi a quest’arte e questo lo ritengo positivo per un verso, ma negativo per un altro. Positivo perché ognuno può esprimere ciò che sa fare e ciò che vede attraverso l’obiettivo; negativo perché oggi, ormai, basta avere una macchina fotografica in mano per sentirsi fotografi.  Sia chiaro che io non mi ritengo nessuno.

Oggi come oggi è difficile trovare un filone da seguire, un qualcosa di nuovo da far vedere.

 

Hai detto che frequenti altri che fotografano come te; siete “singoli” (ognuno per se) o fate parte di un gruppo?

A metà anni 2000 facevo parte di un gruppo (senza nome) di fotografi  che si vedeva in un negozio di un altro fotografo. Poi per svariati motivi il gruppo si è sgretolato. Alcuni di noi, però, hanno continuato a vedersi e hanno fondato il gruppo Adventure Photo Dream (del quale c’è  l’omonimo gruppo su facebook).

Loro hanno continuato a vedersi e io invece mi sono allontanato abbandonando anche per un periodo la fotografia. Un anno fa mi sono riavvicinato e, non avendo perso i contatti con loro, sono riapparso con ancor più entusiasmo di prima. Tanto che mi hanno chiesto se avevo voglia di entrare a far parte del direttivo e quindi ora faccio parte integrante di questo gruppo.

Non abbiamo ambizioni particolari se non quella di fotografare insieme e poter fare qualche mostra collettiva in Savona o dove ci chiedano di esporre.

Abbiamo voluto fondare anche una associazione vera e propria in modo che potessimo avere più possibilità anche con gli enti.

 

Un’ultima domanda: hai un sito personale nonostante tu non sia un professionista; perché hai fatto questa scelta?

Sì ho un sito personale che ho creato in proprio senza avvalermi di nessun tecnico o specialista. Ritengo che sia il primo passo importante per farsi conoscere e che un fotografo che abbia “nel cuore” la fotografia debba come prima cosa, al giorno d’oggi, avere una reflex, ma come seconda avere un sito su cui far confluire tutti i suoi lavori che ritiene più belli. Un sito personale ti da la possibilità di dire a chiunque “se vuoi vedere come scatto … clicca sul mio sito”… diversamente sarebbe più complesso. Anche se oggi esiste facebook  che facilità le cose, ma come tutti sanno, Facebook non è eterno e le tue foto dopo un po’ di tempo vengono cancellate, senza contare la bassissima qualità delle immagini.

 

Come vuoi salutare chi ha letto di te?

Auguro a tutti, davvero, una “buona luce”… questo a chi ha l’amore per la fotografia, ma anche a chi non frequenta questa meravigliosa passione… la luce è ciò che fa brillare gli occhi… spesso di gioia!

sito personale : www.fiorenzorosa.it

Pagina Facebook : Fiorenzo Rosa Photographer

Profilo Facebook:  Fiorenzo Rosa

Profilo 500px: Fiorenzo Rosa

 

 

 

 

 

 

 

Guarda anche...
Complimenti, la tua foto entra di diritto sul Magazine Domiad…