Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 227° edizione , oggi intervistiamo il fotografo Luciano Benedetti, buona lettura.
Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono ?
Salve, mi chiamo Luciano Benedetti ho 53 anno + Iva 22%. Comprai da un russo, al mercato di Porta portese, la mia prima macchina fotografica, una semplicissima Zenit reflex con cui ho sperimentato tantissimo dalla calza da donna davanti l’obiettivo, ai filtri a lastra ad un piccolo spioncino di quelli montati sulle porte degli appartamenti per farmi un fisheye fatto in casa. Non ho mai più abbandonato questa passione, anzi è cresciuta insieme a me anno dopo anno sperimentando di tutto dall’architettura al ritratto ai panorami. Unico cruccio il pochissimo tempo che mi lascia il mio lavoro.
Da piccolo cosa sognavi di fare?
Ho sempre sognato di fare il meccanico collaudatore, ho coltivato sempre la passione per le auto e per le moto…..ma faccio tutt’altro
La prima foto che hai scattato?
Credo di aver scattato un tramonto al paese di mia madre in Umbria con una Ferrania tutta in plastica
Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perché ?
Rubo, rubo a piene mani con gli occhi, tutto serve per prendere spunti, per carpire idee e segreti, non soltanto dai grandi maestri della fotografia e della pittura, ma anche da un principiante che può avere il guizzo di genio…. Ed è proprio li che scavo cercando di fare mia tecnica e metodo per adattarle al mio stile
Cosa non è per te la fotografia ?
La fotografia non è uno dei lavori che avrei voluto fare
Qual e` la sfida di ogni scatto?
E’ sempre la ricerca di catturare quel momento magico per poter far capire a chi la guarda cosa ho provato in quell’attimo congelato
Che cos’è la curiosità?
L’essenza che ti spinge a proseguire quella strada in cui è molto facile illudersi di essere arrivati.
Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?
Sogno sempre il Perù, la Scozia ed il grande Nord….magari a cavallo di una bella motoslitta
Qual e` il tuo prossimo progetto?
Quello che riuscirò a mia insaputa a sottrarre al tempo tiranno.
Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?
Migliaia di scatti, tantissimi….sacrifici e studio ed ogni volta mi accontento che su decine e decine di foto, esca quella che mi dia la spinta per proseguire
Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?
Tante, dal tempo sottratto agli altri hobby al costo delle attrezzature, ma rifarei tutto quello che ho fatto
Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito fotografico?
Mi accontento di avere i complimenti di chi stimo e di chi ne sa molto più di me
Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?
Molta pianificazione, studio del territorio, determinazione, pazienza un pizzico di follia e molta fortuna
Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?
Il dialogo è fondamentale, entrare in simbiosi con la persona fino a fargli dimenticare che sei il fotografo che oltre al corpo sta immortalando la sua anima
Cosa ha influenzato il tuo stile?
Il passaggio della pellicola al digitale e la possibilità di dare un tocco di personalità ai propri scatti
Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare ?
Problemi veri e propri non ce ne sono….se non ti fai prendere dalla febbre, rincorrendo sempre l’ultimo modello di macchina e di obiettivo
Ci racconti un tuo aneddoto particolare o simpatico?
Potrei raccontarvi di quando ad una festa di compleanno, rubai la reflex al festeggiato fotografandomi il fondo-schiena, non sapendo che la mamma sarebbe andata a ritirare le foto dal fotografo.