Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 228° edizione , oggi intervistiamo il fotografo Massimo Scafa, buona lettura.
Prima di tutto , ringrazio di essere stato selezionato per l’intervista
Sono Massimo Scafa , felicemente pensionato e di conseguenza ho molto tempo libero da dedicare alla fotografia
Da piccolo cosa sognavi di fare?
Come quasi tutti i bambini , il calciatore
La prima foto che hai scattato?
Con una bella Kodak instamatic
Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perché ?
Sicuramente Franco Fontana , per i paesaggi con i suoi colori , per il B/N Raghu Rai ,fotografo indiano…i suoi scatti mi affascinano , anche perché si avvicina molto a come intendo il B/N , che nella stragrande maggioranza delle volte , amo contrastato…la prima foto che vidi di Raghu , è quella scattata alla stazione di Churchgate a Mumbai… ne sono rimasto colpito
Cosa non è per te la fotografia ?
Posso dire quello che ,è ….una passione , ma ancor di più un divertimento…se un giorno smettessi di divertirmi , smetterei di fotografare
Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?
Non essendo monotematico , mi piacciono vari generi di fotografia…il mio sogno è quello di fare un foto safari
Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?
Cerco di avere un approccio molto soft , e far capire ,con parole al limite dell’adulazione , che è un bel soggetto da fotografare
Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare ?
Quello che ritengo una persecuzione…fotografare con il cavalletto…non poche volte mi hanno fatto storie …forse vedendo una cavalletto e una reflex pensano chissà che cosa
Ci racconti un tuo aneddoto particolare o simpatico?
Una sera , in compagnia di un carissimo amico , stavo fotografando il Palazzo delle Civiltà Italiane…stessa distanza , stesso obbiettivo ( il 100 macro 2.8) guardiamo le foto..nella sua si vedeva tutta la struttura , nella mia se ne vedeva solo una parte..dopo un po di arrovellamento , il mio amico mi dice “ per forza , tu stai in aps-c e io in FF”