“Racconti Fotografici” Numero 258: intervista a Andrea Manzoli

Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 258° edizione , oggi intervistiamo il fotografo Andrea Manzoli, buona lettura.

Ti puoi presentare per gli amici che ancora non ti conoscono ?

Buongiorno, Sono Andrea 45 anni di Genova.

Mi dedico alla fotografia, per lo più naturalistica, in modo più consapevole da circa 5/6 anni, prima mi limitavo ad usare la macchina fotografica per catturare i ricordi di viaggi e/o durante i trekking in mezzo alla natura che ad oggi rimane la mia prima vera passione.

Da piccolo cosa sognavi di fare?

Si farebbe prima a rispondere cosa non sognavo di fare, ma se devo scegliere il Pilota di Rally !!

La prima foto che hai scattato?

In tutta onestà non mi ricordo con precisione, sicuramente il giorno della mia comunione, mi regalarono la mia prima macchina fotografica una kodak, penso di avere molestato tutti i presenti.

Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perché ?

Non mi ispiro a nessun in particolare, ma se devo fare uno nome Martin Bailey.

Cosa non è per te la fotografia ?

Routine .. appena guardo nel mirino è come se entrassi in una dimensione parallela che mi trasmette solo sensazioni positive.

Qual e` la sfida di ogni scatto?

Piacendomi fotografare animali, riuscire, dopo lunghe attese, a fare lo scatto che mi ero prefissato e per cui avevo studiato la luce e la composizione.

Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?

In Liguria abbiamo la fortuna di trovarci sulla rotta migratoria di molti rapaci, tra questi il mio preferito il Biancone o Aquila dei Serpenti che sceglie la liguria come sito per la riproduzione, è da molto anni che provo a cercare di fotografarlo in fase di accoppiamento, spero di riuscirci prima o poi.

 

Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?

Perche sono diventato un fotografo? ne ho ancora di strada da fare!

Che difficoltà hai incontrato lungo il tuo percorso?

Direi l’ aspetto economico, l’ attrezzatura per la fotografia naturalistica ha un costo decisamente impegnativo.

Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito fotografico?

Riuscire, nel Maggio del 2019, a fotografare il Lupo in libertà e a distanza ravvicinata, in passato mi era già capitato di vedere dei lupi ma la distanza non mi aveva permesso uno scatto degno di nota, in ogni caso l’ incontro coi lupi è sempre una vera emozione.

Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?

Sempre riferendomi alla naturalistica, dietro allo scatto c’e’ molto studio dell’ ambiente, delle abitudine della specie che si vuole fotografare, molta pazienza ed un po’ di fortuna non guasta.

Quando mi dedico ai paesaggi, le condizioni atmosferiche sono decisive, ed è importante trovarsi sul posto molto prima per studiare la composizione, anche se a volte le aspettative non si realizzano, ma non importa è sempre affascinante assistere ad un’ alba o ad un tramonto o qualsiasi altro evento della natura.

Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?

Difficile instaurare un rapporto coi selvatici, più che altro cerco di mimetizzarmi il più possibile cercando di non disturbarli e non farli spaventare.

Con le persone preferisco rapportarmi in altri momenti !

Quali sono i problemi che riscontri oggi nel fotografare ?

Il tempo, spesso mi manca il tempo da dedicare alla fotografia.

Ci racconti un tuo aneddoto particolare o simpatico?

Sempre riferito all’ incontro con il Lupo di cui ho parlato prima, ero appostato da molto prima dell’ alba e mi stavo quasi addormentando nel capanno, ad un certo punto sono uscite dal bosco due bellissime Lupe, la prima è sfilata via quasi subito, ma la seconda si è fermata a non più di una 20ina di metri dal mio capanno, inizialmente ha guardato in giro ed ha avvertito la mia presenza, poi ci siamo guardati e c’è stato un attimo in cui ho pensato “ora scappa via come un fulmine”  ma invece, come se volesse farsi fotografare, si è messa in posa ed ho potuto scattare una bella serie di immagini. Sino ad oggi rimane il più bel regalo che la natura mi potesse offrire

 

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