Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 271° edizione , oggi intervistiamo il fotografo Francesco Spina, buona lettura.
Un saluto a tutti, sono Spina Francesco, amante dell’arte e per certi versi parte di essa.
Da piccolo avevo davvero tantissimi sogni, pensavo spesso a chi sarei potuto essere una volta diventato grande, dall’astronauta al musicista.
Ma uno dei miei sogni più grandi era poter giocare con una macchina fotografica. Sogno lasciato nel cassetto per davvero tantissimo tempo.
Quattro anni fa circa però decisi di riaprire quel cassetto e riconsiderare questo mio sogno. Così iniziai a darmi da fare, facendo diversi lavori manuali. Dopo un anno riuscii a mettere abbastanza soldi da parte per comprare la mia prima reflex digitale, da quel momento fu Amore a prima vista. La portavo ovunque.
La prima foto che hai scattato?
La mia prima vera foto consapevole nacque dopo l’acquisto di un tele-obiettivo da battaglia.
Cominciai a togliere la modalità automatica e a sbattere la testa sulle prime regole, dalla relazione tra tempo/ISO/diaframma, alla composizione fotografica fino poi ai dettagli più piccoli. Ne ero affamato. La fortuna è che al mio fianco c’era un amico ad aiutarmi nella comprensione di questi aspetti base.
Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perché?
Domanda interessante e che mi porta a riflettere.
Vivo la fotografia come cammino consequenziale a quello intrapreso con la musica. Più che a persone o fotografi per le mie fotografie mi ispiro a concetti che ho imparato studiando scrittori di musica. La fotografia per me deve essere l’evolversi di ciò che siamo noi.
Ma volendo citare un fotografo che ammiro, direi senza esitazione Michele Bavassano.
Cosa non è per te la fotografia ?
Non è giusto dire “la fotografia non è..”, è più opportuno porsi la domanda “che tipo di fotografia è?”. Prendiamo le fotografie di Matrimonio o di eventi, esse vogliono essere un ricordo. Poi prendiamo invece le fotografie concettuali, esse vogliono mostrarci un concetto, vogliono essere motivo di riflessione. Stando a questi due esempi, se proprio si voglia dare una risposta a “cosa non è per te la fotografia?” mi sento di dire che: “Non è per me fotografia uno scatto che alla fine non trasmetta nulla”.
Qual e` la sfida di ogni scatto?
Portare al cuore dell’osservatore le emozioni che provo io in fase di scatto, con una singola foto.
Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?
Mi piacerebbe tantissimo un giorno poter fare un viaggio in America, per poter fotografare la fauna del luogo.
Qual e` il tuo prossimo progetto?
Parlando di progetti fotografici, beh, non ho nulla di ancora progettato, ma ho delle speranze e dei sogni.
Una delle mie speranze è poter un giorno esporre le mie foto in una mostra tutta mia.
Un sogno.. avviare una collaborazione fotografica con associazioni come la WWF, LIPU, BBC, NATGEOGRAPHIC e simili.
Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?
Tendo a non guardare mai troppo il cammino fatto, ma mi concentro più sul passo che verrà.
Riflettendo a modo però mi rendo conto che, con la fotografia, non ho ancora mai iniziato a camminare.
Quali esperienze decisive hai avuto nell’ambito fotografico?
Quando al conservatorio parlando con l’insegnante di armonia vidi nei suoi occhi l’approvazione sincera nel lavoro fotografico che stavo portando avanti.
Che cosa è necessario per poter cogliere l’attimo giusto?
Il tempo.
Il vero maestro dell’opera.
Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?
Mi occupo di vari generi fotografici, ma sono qui oggi a parlare della fotografia naturalistica.
Di conseguenza l’unico rapporto che cerco di instaurare è quello di rispetto nei confronti della natura, ahimè sempre più in sofferenza per via del genere umano.
Mio Profilo instagram : @fs.wildplanet https://www.instagram.com/fs.wildplanet/