Bentornati a “Racconti Fotografici” eccoci alla 63° edizione , oggi intervistiamo il fotografo Federico Bonifazi , buona lettura.
Mi chiamo Federico, ho 36 anni vissuti a Roma ed in giro per il mondo.
Da piccolo cosa sognavi di fare?
In parte quello che sto facendo adesso, viaggiare, incontrare persone nuove ed interessanti, ammirare e fotografare la vita quotidiana di popoli lontani immergendomi completamente nelle loro abitudini e culture.
La prima foto che hai scattato?
Quella che scattano tutti quelli che acquistano la loro prima reflex: un ritratto neanche troppo a fuoco della mia ragazza (ora mia moglie), conservo ancora quello scatto impreciso ma significativo, perché tutto è partito da lì, la mia vita da fotografo e da uomo.
Quali sono i fotografi a cui ti ispiri e perché ?
Sicuramente Steve McCurry, adoro i colori e i dettagli delle sue fotografie e le sue composizioni mai banali.
Qual è la sfida di ogni scatto?
Più che una sfida, per me la fotografia è un modo di vivere la vita, mettersi in gioco, dare tutto se stessi e vivere il momento, osservare quello che ti circonda concentrandoti su quello che più ti attrae.
Chi o cosa ti piacerebbe fotografare ?
Il prossimo luogo dove andrò. Al momento sto pianificando un viaggio in uno tra questi paesi molto diversi tra loro ma che promettono moltissimo: Costa Rica, Birmania e Vietnam.
Qual è il tuo prossimo progetto?
Sto concludendo un mio progetto che porto avanti ormai da 5 anni: Anima Mundi, un viaggio alla ricerca del luogo di culto appartato, dove meglio si esprime la religiosità dell’essere umano, non disdegnando, però, allo stesso tempo, di immortalare anche i luoghi di culto dove si radunano più fedeli.
Quali tappe hai attraversato per diventare il fotografo che sei oggi?
Molte, partito come autodidatta e adesso dopo un lungo percorso fatto di studio, pratica, corsi sono arrivato ad avere una mia associazione culturale, La Compagnia della Foto, con la quale insegno fotografia ed accompagno fotografi in viaggi in giro per il mondo.
Che cosa E’ necessario per poter cogliere l’attimo giusto?
Saper osservare e vivere il momento, essere pronti e soprattutto avere sempre la macchinetta al collo e pronta per lo scatto.
Che rapporto cerchi di instaurare con le persone/soggetti che vuoi ritrarre?
Un rapporto di confidenza e complicità, parlo sempre con i soggetti delle mie foto, facendomi raccontare la loro storia in modo da poterla rappresentare al meglio.
Ci racconti un tuo aneddoto particolare o simpatico?
Quest’anno durante uno shooting a delle Geishe in Giappone, organizzato dalla mia associazione culturale, ci siamo divertiti durante la sessione per le reazioni di stupore genuine e vivaci delle ragazze ogni volta che sentivano lo scatto multiplo della mia reflex.
Qual è la foto a cui sei più legato?
E’ una foto scattata ormai quasi 15 anni fa a Kyoto (forse è lo scatto che mi ha fatto davvero capire di intraprendere questa strada) ad una giovane maiko (apprendista geisha), in uno dei miei successivi viaggi in Giappone ho scoperto che non ha mai terminato l’apprendistato e quindi non è mai diventata una vera geisha.
Qual è il luogo dove pensi di aver scattato le foto più belle?
Sicuramente il Giappone, è il paese dove torno più spesso e che però continua ad offrire sempre uno spunto nuovo, uno scorcio interessante, una persona pittoresca con cui parlare e a cui scattare un ritratto, infinite occasioni per realizzare suggestive foto di street; è un paese magico, in bilico tra tradizione e modernità, tra tecnologia e natura.
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Federico Bonifazi
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